Monte San Biagio
Il Monte San Biagio (nella posizione di Castello) è il luogo in cui è stato deciso di costruire la grande statua del Cristo Redentore che avrebbe dominato il territorio e la baia.
Il Monte San Biagio vanta una storia secolare e affascinante. Il sito è sempre stato indicato come un luogo di culto: la tradizione afferma che nei tempi pagani c’era un tempio dedicato alla dea Minerva nel punto in cui ora si trova la Basilica.
La presenza di monaci basiliani in questi luoghi è documentata durante il primo millennio dell’era cristiana. A partire dal VI secolo d.C., erano emigrati da Est e si erano stabiliti in varie aree dell’Italia meridionale.
Ma l’evento che rende possibile, soprattutto, identificare la vocazione religiosa di questo sito è l’arrivo delle reliquie di San Biagio (St. Blaise): una leggenda racconta che una barca le portò qui durante una notte tempestosa del 732 d.C., per salvarle dall’iconoclastia, che infuriava in Oriente.
È probabile che la decisione di ospitare le reliquie del martire armeno, destinato a diventare il santo patrono di Maratea, fosse giustificata dalla presenza, in quel luogo, di un eremo di monaci che offriva rifugio ai marittimi e si impegnava a preservare le reliquie.
La funzione religiosa svolta dal sito molto tempo fa è stata successivamente integrata, se non completamente sostituita, da una funzione strategica e militare. Ciò è stato reso necessario dalle vicissitudini storiche che hanno colpito l’Italia meridionale, caratterizzate da un gran numero di invasioni e conseguenti dominazioni.
Il Castello, nome con cui questa posizione è meglio conosciuta fino ad oggi, ha assunto la funzione di una piccola fortezza presumibilmente intorno al XIII secolo.
Il ruolo strategico e militare del Castello è andato avanti per circa mille anni, ma è registrato solo in alcuni documenti, tra cui uno della metà del XVIII secolo che menziona una fortificazione costruita per proteggere le reliquie di San Biagio e di San Macario dagli sbarchi e saccheggi dei pirati turchi.
La conclusione di questo uso della posizione ebbe luogo in una data precisa, il 10 dicembre 1806, quando i francesi assediarono e conquistarono la fortezza, distruggendo la maggior parte delle sue pareti e torri.


La basilica di San Biagio
La costruzione della Basilica di San Biagio risale al periodo tra il VI e il VII secolo. La basilica raggiunse le sue dimensioni attuali a seguito di opere di estensione svolte probabilmente nel XIII secolo, e il portico a tre archi fu aggiunto nel XVIII secolo.
Nello stesso secolo, l’aspetto originale dell’interno della basilica fu modificato con l’aggiunta di elementi decorativi, bassorilievi e altari in stile barocco. Le successive opere di restauro hanno evidenziato le linee semplici e imponenti della navata centrale e delle navate laterali.
Tra gli elementi di particolare interesse, spiccano una statua in marmo del XVII secolo di San Biagio, situata in una nicchia al centro del timpano, e una porta in ferro battuto del XV secolo.
La piccola cappella in cui sono conservate le reliquie del santo fu commissionata nel 1619 da Filippo IV di Asburgo, re di Spagna e Napoli, che nel 1622 emise un decreto per dichiararla “cappella reale”.
Originariamente situata a destra della navata, la cappella fu smontata nel 1941 e rimontata nel presbiterio. Nello stesso anno, la chiesa fu elevata al grado di basilica papale.
Prima della grande statua
Nel 1907, era stata installata una croce di ferro sul Monte San Biagio. Il nome della persona che l’aveva progettata non è noto. Doveva essere sostituita spesso, perché era attraversata dai fulmini e ne veniva danneggiata.
Nel 1941, per iniziativa di Biagio Vitolo, Podestà e successivamente sindaco di Maratea, iniziarono le opere per l’installazione di una nuova croce in pietra e cemento, al posto di quella di ferro.
La croce monumentale, che ha dominato Maratea per più di vent’anni, doveva essere un buon presagio per la rapida conclusione della Seconda Guerra Mondiale, allora in corso, e per la vittoria italiana. Più tardi divenne un memoriale per il sacrificio dei caduti.
Nel 1965, la statua del Cristo Redentore sostituì la Croce Monumentale, che fu trasferita nel Belvedere nella valle di Maratea.