Scalpellatura

"Passata l’intera invernata e buona parte della primavera, è stata la volta della scalpellatura generale, il lavoro più duro, lavoro che non consisteva soltanto nella revisione delle superfici da rendere sempre più tese e più turgide e nel riportare alla superficie la parte interna della materia (che, scalpellata, avrebbe vibrato in virtù della lucentezza delle scaglie di marmo in essa contenute). Era anche un lavoro che portava ad affrontare di nuovo la risoluzione, sul posto, direttamente nella materia, di problemi nuovi, dettati dagli elementi locali; luce, spazio, colore, tridimensionalità prospettica e la luce in movimento continuo, il sole, il passaggio delle nubi, la completa nuvolosità.

Quindi molto lavoro per gli scalpellini, costantemente sotto la mia guida, ma grandissimo lavoro esclusivamente per me. Problemi da risolvere. Difficoltà di fronte alle quali non era assolutamente concesso di scantonare"

Bruno Innocenti